giovedì 9 dicembre 2021

Accensione albero di Natale 2021: LA FORMA NON E’ SEMPRE SOSTANZA MA IN QUALCHE OCCASIONE SI

State tranquilli cari cittadini di Gallio!! Non è una iniziativa andata male o un singolo insuccesso che può determinare il giudizio sull’operato dell’Amministrazione Comunale. Vi sono situazioni molto più importanti e decisive per il territorio, scelte strategiche dunque, che andranno in un prossimo futuro attentamente verificate e attentamente ponderate da voi cittadini per comprendere come il nostro paese sia terribilmente arretrato sul piano economico, turistico e culturale in questi ultimi sette anni.


Tuttavia non può passare inosservato il triste spettacolo a cui cittadini e gentili ospiti hanno assistito direttamente o tramite i social martedì 7 dicembre alle ore 18,00, in occasione dell’accensione dell’albero di Natale avvenuta in Piazza Italia a Gallio Non induciamo qui su aspetti personali o di mero chiacchiericcio ma andiamo alla sostanza.

Partiamo dal presupposto che se un’iniziativa qualunque essa sia deve essere sobria, considerate le attuali circostanze, non per questo essa deve risultare sciatta, ilare, irrispettosa e talvolta provocatoria. Tutto questo è stata l’accensione dell’Albero di Natale in Piazza a Gallio la sera del 7 dicembre. Ogni iniziativa fatta dal Comune ne determina all’esterno la propria immagine e quella dell’altra sera oltre che pessima è stata lo specchio di come questa Amministrazione consideri l’attività amministrativa e cioè un gioco, uno scherzo con il quale irridere i cittadini i quali per fortuna non sono stupidi.

Ma che immagine abbiamo dato all’esterno? Ve ne rendete conto voi Amministratori che state giocando con il fuoco? Ecco alcuni commenti: “Ma voi non vi vergognate di essere così rappresentati?” “Ci vuole coraggio a pubblicare una cosa così imbarazzante” “Ragazzi o cresciamo di livello o qui veramente non so dove si vada a finire” “Ma la gente di Gallio vuole questo? Ma veramente? Io sono scandalizzato”. Non è certo da esultare per questi apprezzamenti che alla fine ci coinvolgono e ci scuotono come cittadini prima ancora che come amministratori.

Il Sindaco presentato come – quello più importante dell’Altopiano- esordendo in Piazza ha affermato che la sobrietà e il profilo basso dell’evento erano dovuti al fatto di evitare di essere attaccato per troppo assembramento o per il mancato rispetto delle norme Covid. Riferimenti non troppo velati ad una polemica con il Sindaco di Asiago.

Ma quando mai ci sono assembramenti a Gallio ci chiediamo quando in Piazza c’è il coprifuoco. Magari avessimo una Piazza sempre piena!!

 

Durante l’evento, gestito in primis dai consiglieri comunali (ma esiste un Ufficio del Turismo o no?) abbiamo visto consiglieri comunali comportarsi da bulli senza un minimo senso istituzionale proferendo battute senza senso in uno stile da bar. E’ sembrata una sagra più che un evento.

Anche i goliardici riferimenti alle origini meridionali del Sindaco nato a Rieti in provincia di Enna sono sembrati totalmente fuori luogo e fuori contesto.

Insomma questa cerimonia è lo specchio dell’Amministrazione: mostra un pauroso declino culturale, l’incapacità di coinvolgere gruppi e associazioni e soprattutto di lanciare un messaggio politico forte di unità tra l’Altopiano e gli altri Comuni vicentini.

Negli anni passati con le amministrazioni Stella e Rossi il momento dell’accensione dell’Albero era un momento significativo per la Comunità nel quale venivano invitati i diciottenni e data loro una copia della nostra Costituzione

Quest’anno l’accensione dell’albero è sembrata una sagra famigliare più che un evento.

Se paragoniamo un video dell’accensione del 07.12.2013 e quella del 7 dicembre u.s. tempi diversi certamente, notiamo un approccio totalmente diverso nella qualità dell’evento che indirettamente ci porta a considerare “la qualità” di quanti ora amministrano o tentano di amministrare il nostro paese.

Una pagina bruttissima quella che vi abbiamo raccontato, un pessimo spot per Gallio!!

 

 

                                                                  I CONSIGLIERI DI MINORANZA